Le Imprese Falliscono (Quasi Sempre): La Favola Tossica del “Provaci e ce la farai”

Tutti ti dicono di provarci, ma le imprese falliscono quasi sempre. E il fallimento non è sempre una medaglia al merito.

DEMOTIVATIONAL

Adil John Frings Abid

9/2/20252 min read

le imprese falliscono quasi sempre
le imprese falliscono quasi sempre

Ti hanno detto che se ci credi abbastanza, se rischi tutto, se esci dalla comfort zone, allora qualcosa succede.
Succede, sì.
Spesso fallisci. E basta.

Non perché non ci hai creduto abbastanza.
Ma perché il mondo non è un talent show col finale motivazionale garantito.

Benvenuto nel capitalismo avanzato, dove il fallimento non è solo possibile.
È previsto.
È progettato.

La Startup non è una Via Crucis. È un Casinò.

L’ideologia del “fallisci veloce, fallisci meglio” funziona come una macchina narrativa perfetta.
Semplifica. Illude. Colpevolizza.

Se fallisci, è colpa tua.
Se vinci, è merito tuo.
Il sistema non esiste. Il contesto non conta.
Solo mindset, mindset, mindset.

Questa fuffa pseudo-esistenziale è l'equivalente imprenditoriale del “se sei povero è perché non ti impegni abbastanza”.
Nietzsche parlava di “morale da schiavi”: ecco, la retorica startup è la sua variante con Canva Premium.

“Ma almeno ci hai provato!” – Il Nuovo Oppio dei Disoccupati

Il “ci ho provato” è diventato il balsamo autoassolutorio per una generazione bruciata.
Hai investito soldi, tempo, salute mentale? Hai rovinato rapporti, acceso mutui, stressato chi ti ama?
Fa niente.
“È tutto capitale umano!”

Mark Fisher l’avrebbe chiamata “realismo capitalista emotivo”: non puoi immaginare un’altra vita, quindi romanticizzi quella che ti ha svuotato.

Invece di denunciare un sistema che ti spreme, ti innamori della spremuta.
“Ho fallito, ma sono cresciuto”.
No.
Hai solo cambiato lessico per sopravvivere psicologicamente.

Le Imprese Falliscono Quasi Sempre – Ma Non Fa Notizia

Chi vince lo racconta in un TED Talk.
Chi perde si iscrive a un master di digital marketing.

I vincitori diventano role model.
Gli altri diventano warning.
Il punto è che non ti raccontano quanti corpi ci sono sotto ogni unicorno.

Ogni Steve Jobs ha diecimila fratelli anonimi,
con lo stesso talento,
senza la stessa fortuna,
senza la stessa rete di salvataggio.

Sì, perché l’eroismo imprenditoriale è una performance drogata da rendita, classe e capitale relazionale.
Non tutti possono fallire tre volte e alzare fondi la quarta.
Tu no. Tu hai l’affitto.

Non Sei un Leone. Sei Contenuto Gratuito per la Macchina

Sei andato all’incubatore, hai fatto il pitch, hai preso applausi.
Ti sei sentito un profeta.
Poi sei finito freelance a scrivere caption a 30 euro.
Però con LinkedIn ottimizzato.

Il tuo sogno non è morto.
È stato monetizzato, brandizzato e restituito sotto forma di content marketing.

Byung-Chul Han l’ha detto meglio di tutti:

"Oggi l’uomo si sfrutta da solo e crede di realizzarsi.”

Ti fanno sognare la libertà.
Ti vendono la corda.
E poi ti guardano impiccato, commentando:
“Eh, però che coraggio!”

La Verità Scomoda?

Non c’è gloria nel fallire.
Non c’è virtù nell’averci provato.
E non sei speciale per aver rischiato tutto.
Se ti è andata male, probabilmente era tutto previsto.

Non perché sei scarso.
Ma perché il sistema ha bisogno che tu ci creda abbastanza da bruciarti.

Tu vuoi libertà.
Loro vogliono la tua energia.
E ogni tanto ti fanno credere che siano la stessa cosa.

Ma non lo sono.

Le imprese falliscono quasi sempre.
E chi vince di solito non somiglia per niente a te.

Nessuno ha la risposta. Ma almeno ora hai capito la domanda.